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Dell'Afganistan mi mancano gli anni Settanta. Ho nostalgia di una cosa che non ho vissuto...", e poi Hussain racconta invece quello che ha davvero vissuto; non tanto il viaggio per raggiungere l'Occidente, ma quello intrapreso nell'Afganistan del 2008, tra paura, sudore e polvere, per ritrovare dopo sette anni la madre e condurla al sicuro. Racconta, e noi registriamo, come faceva Nuto Revelli rievocato da Luisa Passerini, chiamata a valutare il metodo e la lingua dell'oralità. Racconta come a lui gli anziani afgani narravano di un paese diverso in cui si poteva vivere. Bruciava il cuore a Hussain per quel paese che gli scorreva sotto gli occhi senza coincidere con la memoria e con quei racconti. Lo abbiamo conosciuto tramite i ragazzi afgani catapultati per la prima volta in una scuola pubblica italiana, il Ctp Saba di Torino, dove capitarono per acquisire i rudimenti della lingua italiana. Hanno affrontato guerra, viaggi sotto i camion o nelle stive; lavoro e carcere in Iran, Turchia, Grecia: lingue e razzismi diversi.